Si ripulisce uno dei quartieri più provati dall’emergenza, quello in cui i rifiuti abbandonati sono stati accatastati e bruciati, più e più volte, quello che da tanti viene indicato come la polveriera sociale della città. Dopo due giorni i cumuli di immondizia sono spariti da Arghillà. L’intensificazione delle operazioni di raccolta inizia a dare risultati in diverse aree della città. Il programma messo a segno grazie alla collaborazione tra enti prevede che entro il mese di marzo la città torni ad avere un volto finalmente decoroso, lasciandosi alle spalle le brutte immagini dell’emergenza più lunga e tormentata degli ultimi anni. Per uscire dalle fasi più acute tante attività sono state adottate. Intanto la trasferenza prevista in un primo momento per il mese di febbraio e poi slittata almeno fino a tutto marzo. L’invio di circa 250 tonnellate di rifiuto indifferenziato al giorno (sono 1050 alla settimana) nelle discariche pugliesi consente alla città di liberarsi delle tonnellate accumulate. Non solo la speranza è che l’operazione possa anche portare allo smaltimento delle ecoballe stoccate nell’area dell’impianto di trattamento di rifiuti di Sambatello. Un’altra iniziativa che il Comune aveva adottato per ripulire il territorio nel corso dell’estate che da allora aspettano di essere smaltite in discarica. L’invio oltre regione rappresenta per ora l’unica via d’uscita anche se costosa, molto costosa. Intanto la Regione ha dato disco verde anche ai conferimenti della frazione dell’organico all’impianto del vibonese di Vazzano (100 tonnellate a settimane) a cui si aggiungono anche le 60 di media che vengono inviate all’impianto di Siderno che dopo l’incendio di settembre ha finalmente ripreso l’attività.
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