Il collaboratore di giustizia Giuseppe Stefano Tito “Pino” Liuzzo irrompe nel processo “Cemetery Boss”, l’operazione della Procura distrettuale antimafia e dei poliziotti della Squadra Mobile che vede sotto accusa 16 persone per aver monopolizzato i lavori al cimitero del rione Modena favorendo le cosche di ’ndrangheta Rosmini e Zindato. Alla prima udienza, davanti al Gup Valerio Trovato, l'Ufficio di Procura ha depositato uno stralcio delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia vicino alle varie anime mafiose della cintura urbana sud della città. Interrogato dal Pm Walter Ignazitto ha raccontato: «Sapevo che gli Stillitano erano i tesorieri, dove sono gli Stillitano, i Giordano, Pino “il carritteri”, sapevo che loro erano gli armieri... Franco Giordano sì, che poi voglio dire era subentrato anche Carmelino, Carmelino che... lui ha seguito tutta la latitanza di Totò Rosmini, è stato arrestato nel processo... Carmelo Mandalari in un processo a San Giorgio». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio