L’inchiesta della Digos della Questura, coordinata dalla Procura della Repubblica, sui brogli elettorali è ancora in corso ma oltre all’aspetto puramente penale i cui sviluppi sono ancora ignoti, parallelamente c’è anche l’aspetto amministrativo interno a Palazzo San Giorgio e oggetto di una ispezione della Prefettura. Questo si evince da un verbale della commissione di controllo e garanzia, commissione che si è riunita proprio pochi giorni prima del nuovo step dell’inchiesta penale. Le cose che sono venute fuori allo stesso tempo confermano che più di una falla c’è stata, che comunque l’incidenza del voto dei defunti alle urne sarebbe stata minima e che sono state adottate importanti misure correttive. «Sono state apportate delle modifiche al software, in modo che, quando si va a richiedere una tessera elettorale per una persona deceduta, il sistema ci dà errore e non offre la possibilità di continuare la procedura, fatto un controllo incrociato tra stato civile ed anagrafe ed abbiamo cancellato tutti gli elettori inattivi, quando avviene un decesso, lo Stato Civile comunica all'anagrafe, l'anagrafe dopo la cancellazione anagrafica, all'interno di questo programma ,deve creare una proposta di cancellazione ed all'interno di questa proposta, l'Ufficio Elettorale interviene cancellando, chiaramente lo fa con le varie revisioni delle liste elettorali. Sono state sistemate tutte le criticità e abbiamo provveduto a fare una revisione straordinaria, tutti i deceduti sono stati eliminati e periodicamente si sta facendo un controllo incrociato ,cosi che non si potranno verificare questi problemi».
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