Chi vorrà ricoprire l’ufficio di presidente di seggio elettorale alle prossime elezioni in città? Difficile capirlo ma dopo quello che è venuto a galla con l’inchiesta sui brogli alle elezioni comunali è facile ipotizzare che in molti ci penseranno più di due volte. Dopo il primo turno del 20 e 21 settembre scorsi e il lentissimo spoglio si era ipotizzato che più di qualcosa non era tornata. Verbali in bianco, tabelle di scrutinio compilate a matita, conti che non tornavano. Le verifiche e i controlli della commissione elettorale avevano confermato tutti i dubbi, ma c’era anche la Digos a investigare. Era già ai seggi e già il 28 settembre si presentava agli uffici di Palazzo San Giorgio per verificare alcune –allora solo presunte- anomalie. Poi lo scoppio dell’inchiesta, gli arresti, un passo intermedio con tante iscrizioni nel registro degli indagati (appunto tanti presidenti di seggio e membri delle sezioni) che hanno esercitato le loro funzioni nelle otto sezioni sulle quali sono concentrate le attenzioni degli investigatori. Adesso molti sono stati eliminati dagli albi in seguito alle prime verifiche della Corte d’Appello e della stessa commissione elettorale del Comune. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio