«Quando si tratta di vicende surreali la Calabria riesce sempre a mettersi in primo piano». Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, interviene sul caso dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale, che «è stato nei giorni scorsi decapitato ex abrupto con il risultato che quattro giornalisti, due dei quali in servizio da 20 e altri due addirittura da oltre 30 anni presso l’assemblea regionale, «si ritrovano oggi improvvisamente messi fuori dalla porta di Palazzo Campanella».
Soluri non ha dubbi: «I quattro non hanno commesso nulla di strano, hanno fatto sempre più che degnamente il loro lavoro e non si trovavano nell’ufficio stampa di Palazzo Campanella per caso ma in forza di numerosi, reiterati e sempre motivati atti amministrativi che nel corso di vari lustri li hanno legittimati e confermati nel loro ruolo». Il caso è destinato a diventare emblematico per una serie di aspetti.
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