Si arricchisce di nuovi particolari l’indagine sui falsi testamenti che riguarda sei villesi, sottoposti giovedì scorso a perquisizione con contestuale notifica di avviso di garanzia e del decreto di sequestro preventivo dell’eredità del settantenne milanese morto nel novembre del 2018 (trovato in casa ben sei mesi dopo la sua morte in solitudine), il cui patrimonio assegnato ai presunti eredi avrebbe potuto subire nocumento. Gli indagati sono l’avvocato Giuseppe Marra e, in qualità di beneficiari e/o procuratori speciali, Mario e Demetrio Bueti, Filippo Caminiti, Bruno Romano e Cosimo Panuccio. Dopo la nomina del curatore dell’eredità, si legge negli atti in relazione al caso milanese, «si materializzava improvvisamente l’avv. Marra di Reggio Calabria, il quale riferiva di rappresentare un procuratore dell’erede designato». Finto erede residente negli Usa che «sarebbe stato nominato» con un testamento del 1999 «redatto a New York dal notary public Carmine J. Guadagno». Gli inquirenti sul caso milanese hanno evidenziato una serie di anomalie: «L’atto del notaio americano è redatto in italiano, usando formule tipiche degli atti notarili italiani»; alcuni atti erano scritti «in un inglese con errori grossolani». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio