Estorsioni a tappeto nel quartiere Gebbione e monopolio del settore delle onoranze funebri: sono queste le accuse cardine dell’indagine “Cassa continua”, l’operazione dei Carabinieri del Comando provinciale che ha incastrato una cellula della ’ndrina Labate, il gruppo che faceva riferimento agli storici affiliati Pietro Toscano e Antonio Laurendi. Ieri all’aula bunker è iniziata l'udienza preliminare davanti al Gup Giovanna Sergi. Nove persone sotto accusa, con ruoli diversi e carichi accusatori differenziati: Pietro Toscano, 67 anni; Paolo Falco, 50 anni; Antonio Laurendi, 64 anni; Francesco Toscano, 41 anni, Massimiliano Latini, originario di Lodi e residente a Reggio, 44 anni; Vincenzo Laurendi, 31 anni, Antonia Messina; Demetrio Cassalia, 62 anni; Antonio Ventura, 35 anni. «Un gruppo espressione della cosca Labate» secondo la tesi accusatoria sostenuta dai sostituti procuratori della Dda di Reggio che hanno firmato l’inchiesta, Stefano Musolino e Diego Capace Minutolo.
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