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Dramma a Reggio Calabria: bimbo ammalato muore in casa. La mamma: "Non ho i soldi per i funerali"

La storia portata alla luce dall'ex assessore comunale e docente universitaria

"Domenica 25 aprile è morto un bambino reggino gravemente ammalato - scrive così nella sua pagina Facebook, l'ex assessore esterno al Comune, Angela Marcianò - Ho conosciuto la sua mamma, quando ero assessore, ed ho cercato di aiutarla finché ho potuto. Ha altri cinque figli e lotta per ottenere un alloggio vivibile e per delle prestazioni assistenziali che avrebbero dovuto esserle riconosciute immediatamente. E invece ancora una volta è stata costretta a contattarmi: "assessora, il mio bambino è morto. Ho bisogno di un aiuto, almeno per pagare il funerale". La famiglia vive in sole due stanze di un alloggio popolare, sommerse da una muffa soffocante. In una di queste il bimbo ha chiuso gli occhi per sempre davanti ai suoi fratellini. Penso che la disperazione di questa madre sia una sconfitta per l'intera città. Una giovane donna che deve prostrarsi, perfino per pagare le spese funebri dopo la morte di suo figlio, ha tanti significati ma uno è il più drammatico fra tutti: totale assenza di rispetto per la dignità umana".

"Un bambino malato che muore per arresto respiratorio - continua la docente universitaria - in una casa popolare totalmente inidonea per la sua patologia è un totale fallimento della politica, sorda e cieca davanti a richieste reiterate per anni e causa di sofferenze psicofisiche profonde. Eppure era il giorno della festa della "Liberazione"! Si inauguravano nella stessa città due murales per celebrare la "Resistenza". Due disegni commissionati proprio su delle facciate di case popolari come quella del "nostro" piccolo combattente, morto nello stesso giorno lottando contro la malattia e cercando fino alla fine un filo di aria pulita. Ci metterei il ritratto di questo bambino su tutte le facciate reggine. È lui il simbolo più attuale della Resistenza in questa città! È la sua morte, nel 2021, in quelle condizioni miserabili, che ci spiega il significato più attuale della festa della "Liberazione", dal bisogno, dall'abbandono e dall'insipienza delle Istituzioni".

Attraverso il nostro sito internet Gazzetta del Sud (www.gazzettadelsud.it), della storia è venuto a conoscenza un nostro lettore, che ieri sera ci ha telefonato chiedendo di essere messo in contatto con Angela Marcianò e, tramite l’ex assessore, con la madre del piccolo. Vorrebbe sostenere lui, per intero, le spese per il funerale del bambino. Ma forse non sarà necessario, perché in tanti altri hanno aderito all’appello sui social e Marcianò, che ha anche lanciato l’hashtag #perdonacituttisepuoi, in serata ci ha fatto sapere di avere già raccolto la somma necessaria a garantire il funerale.

 

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