Ieri mattina, a distanza di una settimana da un episodio analogo, presso l’ospedale spoke si è verificata una nuova aggressione ad un infermiere del Pronto Soccorso durante il turno di servizio. La grave azione, che è stata prontamente segnalata non solo ai carabinieri della Compagnia di Locri ma anche alla direzione dell’Azienda sanitaria provinciale, fa riesplodere una circostanza conosciuta da tutti da tempo ma sulla quale finora nessuno è intervenuto. I medici e gli infermieri che operano presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri, da quando è stato disattivato il servizio di posto fisso di Polizia - lasciando vuota la struttura realizzata proprio per poter ospitare gli agenti in servizio - sono alla mercé di chiunque. Da quanto è stato possibile accertare l’aggressione mattutina sarebbe stata causata dalla circostanza che l’operatore sanitario in servizio presso il “corridoio Covid” stava spiegando alla compagna del paziente che stava per “essere trattato nell’area Covid” che, trattandosi di un ambiente protetto non era possibile farla entrare. Il paziente, qualificandosi come medico, ha aggredito il malcapitato infermiere prima spingendolo e poi colpendolo con un pugno al viso, causandogli non solo escoriazioni ma anche un trauma mandibolare.
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