Gli agenti del commissariato di polizia di Gioia Tauro hanno notificato a 23 indagati l’avviso di conclusione indagini preliminari emesso dalla Procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia, di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri nell’ambito dell’operazione Joy's Seaside, eseguita lo scorso 25 marzo con 19 misure cautelari. L’operazione era scattata al termine delle indagini condotte dalla sezione investigativa del commissariato di Gioia Tauro e dalla squadra mobile della Questura di Reggio Calabria, avviate nel 2017 e concluse nel 2020, coordinate dal procuratore aggiunto Gaetano Paci e dal sostituto Giulia Pantano.
I reati contestati
I reati contestati sono a vario titolo associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, detenzione illecita di armi e munizioni, danneggiamento mediante incendio, estorsione, furto aggravato e riciclaggio. Durante i due anni di indagine gli investigatori hanno monitorato il rione Marina e il lungomare di Gioia Tauro, ricostruendo l’organigramma della 'ndrina De Maio-Brandimarte, che aveva eletto quei luoghi a quartier generale. Personaggio chiave dell’indagine è il presunto boss dell’omonima 'ndrina, Pasquale De Maio di di 64 anni, detto «u Rapinu», gravato da numerosi precedenti. Ai 19 destinatari di misura cautelare si aggiungono oggi altri 4 indagati ricompresi nell’avviso di conclusione indagini.