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'Ndrangheta, arrestato a Rizziconi il latitante Giuseppe Crea

Si era sottratto all'arresto: avrebbe dovuto scontare 8 anni di reclusione a seguito di condanna riportata per una serie di reati commessi nel 2008, in concorso con altri soggetti, nel territorio della provincia di Siena

Giovanni Bombardieri

Alle prime luci dell’alba, a conclusione di complesse e articolate indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria diretta dal procuratore Giovanni Bombardieri, nel comune di Rizziconi, all’interno di un'abitazione rurale, la Squadra mobile reggina ha localizzato e catturato il latitante locale, classe 1965, Giuseppe Crea.

L'operazione che ha portato alla cattura del latitante di Rizziconi

Il 16 gennaio 2021, Giuseppe Crea si era sottratto all’esecuzione dell’ordine di arresto, emesso nei suoi confronti il 15 gennaio dalla Procura generale della Corte d’appello di Firenze, dovendo scontare la pena di 8 anni di reclusione a seguito di condanna riportata per una serie di reati commessi nel 2008, in concorso con altri soggetti, nel territorio della provincia di Siena: violenza privata, rapina, lesioni personali, furto, incendio, danneggiamento a seguito di incendio (all'epoca si trovava a Spoleto in regime di semilibertà. Per tali fatti, il Gip del Tribunale di Firenze, su richiesta della Dda del capoluogo toscano, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti e di altri sei indagati. Il 14 gennaio 2021, la Corte di Cassazione rigettava il ricorso di Crea, confermando la condanna della Corte d’Appello di Firenze (8 anni di reclusione).

La parentela

Il latitante catturato alle prime luci dell'alba è nipote di Teodoro Crea classe 1939, ritenuto elemento di vertice della cosca di ‘Ndrangheta di Rizziconi, attualmente detenuto. Pertanto, è cugino di primo grado dei figli dell’anziano boss Teodoro Crea, Giuseppe e Domenico Crea, attualmente detenuti, arrestati dopo numerosi anni di latitanza dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Servizio Centrale Operativo rispettivamente il 29 gennaio 2016 e il 2 agosto 2019.
Il 3 febbraio 1991, nel corso di una lite per futili motivi, Giuseppe Crea a Rizziconi uccise a colpi d’arma da fuoco un uomo di 31 anni e per tale delitto fu condannato dalla Corte d’assise di Palmi a 26 anni di reclusione, pena confermata in appello. Dopo poco più di tre anni di latitanza fu catturato dalla Squadra mobile di Reggio Calabria, il 21 febbraio 1994, a Montecatini Terme, dove aveva trovato rifugio presso un conterraneo.

Le indagini

Le indagini condotte della Sezione Criminalità Organizzata e Catturandi della Squadra Mobile di Reggio Calabria che oggi hanno portato alla cattura del latitante sono state coordinate dal Procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci e dai Sostituti procuratori Francesco Ponzetta e Giulia Maria Scavello.

Soddisfatto il vicepresidente della Camera, Ettore Rosato dopo l'arresto di Giuseppe Crea

«Un nuovo bel colpo inferto alla criminalità organizzata». Così in un post su Facebook il vicepresidente della Camera e presidente di Italia Viva Ettore Rosato, che aggiunge «congratulazioni agli agenti della Polizia di Stato e agli inquirenti che hanno condotto le indagini. Lo Stato vince ancora».

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