Sono poco meno di trecento, un po' più rispetto al dato comunicato in precedenza, i migranti di nazionalità iraniana, irachena e pakistana soccorsi a bordo di un peschereccio in difficoltà a 25 miglia a largo della Locride. I migranti, tra loro molte donne, bambini e interi nuclei familiari, sono giunti su due motovedette della Guardia costiera approdate a distanza di poco tempo l’una dall’altra nel porto di Roccella Ionica. Le loro condizioni di salute sono state giudicate a prima vista discrete. I migranti erano stipati a bordo di un natante piuttosto malconcio, lungo non più di una quindicina di metri, che anche a causa delle condizioni meteomarine non molto favorevoli iniziava anche ad imbarcare acqua. Una volta terminato il trasferimento sulle due motovedette il peschereccio, che non poteva essere trainato in porto, è stato abbandonato in alto mare. Le operazioni di soccorso sono state coordinate dalla Capitaneria di porto di Reggio Calabria. A Roccella Ionica i migranti sono stati radunati su una banchina in attesa che venga effettuato loro il tampone rinofaringeo e gli altri controlli previsti. Successivamente verranno condotti in una struttura messa a disposizione per l’emergenza dal Comune di Roccella Ionica per poi essere trasferiti in altre sedi.