È stato condannato a 30 anni di reclusione il filippino Sicat Billie Jay che uccise la tabaccaia di via Melacrino nel cuore di Reggio con decine di colpi di machete in preda ad un raptus dovuto alla ludopatia che lo stava devastando. La sentenza di condanna è stata emessa da pochi minuti dalla corte d'Assise di Reggio Calabria. La procura in mattinata aveva chiesto la condanna all'ergastolo a conclusione della requisitoria. L'imputato è stato difeso dagli avvocati Demetrio e Maria Teresa Pratticò. Sicat aveva già confessato l’omicidio nel momento dell’arresto. Stando alla ricostruzione della squadra mobile, che ha condotto le indagini, l’autore dell’omicidio era un ludopatico, cliente abituale della tabaccheria della vittima. Giocava regolarmente al Lotto e perdeva. Secondo gli investigatori, avrebbe ucciso la donna per giustificare con sé stesso le continue perdite di denaro, frutto del lavoro della moglie. In sostanza imputava alla vittima la responsabilità dei soldi persi al gioco. Nella precedente udienza il perito Giuseppe Sciaudone, nominato dalla Corte d’Assise, ha stabilito che l’imputato era, ed è pienamente «capace di intendere e di volere». Proprio per questo al termine della camera di consiglio la presidente Ornella Pastore ha giudicato colpevole Billi Jay Sicat condannandolo a 30 anni di carcere.