Si ribalta in appello il giudizio su un 55enne di Cittanova, riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, dopo l’assoluzione in primo grado del Tribunale di Palmi. I fatti risalgono al 2018 quando, come ricostruito dalla successiva attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova, l’uomo aveva convinto un ragazzo, all’epoca minorenne e affetto da lieve infermità, a seguirlo nella sua abitazione con la scusa di dover prelevare delle bevande, sfruttando il rapporto di conoscenza e fiducia instaurato tra di loro nell’ambito parrocchiale. L’uomo, però, entrato in casa, aveva indotto il giovane a subire atti sessuali, anche approfittando delle circostanze e della sua condizione di inferiorità psichica. La delicata indagine svolta dai carabinieri, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi e con l’ausilio di personale specializzato nell’ascolto di vittime di violenza, aveva consentito di identificare l’autore del grave reato e trovare puntuali riscontri alla denuncia del minore, raccogliendo concordanti indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, che consentivano l’emissione e esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, nel marzo 2019. Nel gennaio 2020, il Tribunale di Palmi assolve l’imputato in quanto, pur confermando i fatti, non veniva riconosciuta la violenza costrittiva o l’induzione del minore, valutando l’evento come un rapporto essenzialmente consensuale e revocando la misura cautelare. La Procura di Palmi - P.M. Dott. Davide Lucisano - promuove motivato appello avverso la sentenza del Tribunale di Palmi, rinnovando la richiesta di condanna dell’imputato, oggi accolta dalla Corte di Appello di Reggio Calabria – Seconda Sezione Penale - che ha dichiarato l’uomo colpevole del reato di violenza sessuale aggravata dell’abuso delle condizioni di inferiorità psichica della persona offesa, condannando il cittanovese, su richiesta del Procuratore Generale di Reggio Calabria, a tre anni e quattro mesi di reclusione, oltre al pagamento del risarcimento dei danni alle parti civile. Nell’ambito delle attività investigative era rimasto coinvolto anche un parroco di Cittanova, tuttora imputato per il reato di false informazioni al Pubblico Ministero. Il prelato, secondo l’accusa della Procura di Palmi e sentito come persona informata sui fatti, avrebbe reso dichiarazioni false e reticenti, omettendo, in particolare, di essere stato messo a conoscenza della violenza sessuale subita dal minore, che frequentava il circolo parrocchiale insieme al condannato. Il minore e i suoi familiari si sarebbero subito rivolti e confidati con il parroco per raccontare la violenza subita, per poi presentare formale denuncia ai Carabinieri.