Affari d’oro con la cocaina non solo a Rosarno e San Ferdinando, storiche roccaforti della cosca Bellocco, ma anche in Lazio, nel Bresciano, a Firenze e in Emilia Romagna, grazie a presunti canali privilegiati con Argentina, Uruguay e Costa Rica. È lo scenario dell’inchiesta “Magma”, giunta ieri alla sentenza del gup di Reggio, Maria Rosa Barbieri, per gli imputati giudicati con rito abbreviato. In 29 sono stati condannati; a loro carico, a vario titolo, ipotesi di reato come associazione mafiosa, traffico internazionale di sostanze stupefacenti, detenzione di armi e rapina aggravate dall’utilizzo del metodo mafioso e della transnazionalità del reato. Con l’operazione “Magma” la Procura distrettuale antimafia di Reggio e i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e del Servizio centrale investigazione Criminalità organizzata hanno scavato a lungo per ricostruire la rete degli affari criminali delle giovani leve dei clan che non si sarebbero fermate all’importazione di ingenti partite di cocaina dall’estero: l’indagine è infatti lo sviluppo della precedente, e parallela, operazione “Rio De Janeiro”, culminata nel sequestro di 385 kg di stupefacenti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio