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'Ndrangheta a Gioia, Bombardieri: "Le cosche controllano tutte le attività dei negozi"

Giovanni Bombardieri

«Quelle strade sono controllate dalla 'ndrangheta. Loro vogliono dimostrare in maniera chiara e indiscutibile che i commercianti devono sottostare a questo sistema».

Lo ha affermato il procuratore di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri nel corso della conferenza stampa sull'operazione «Geolja» nell’ambito della quale i carabinieri hanno arrestato 12 persone ritenute espressione della cosca Piromalli di Gioia Tauro.

Uno spaccato preoccupante

Secondo Bombardieri emerge «uno spaccato preoccupante per quanto riguarda le dinamiche criminali che sono in questo momento in essere in quel territorio. In particolare dal controllo intercettivo svolto dai carabinieri si è potuto
riscontrare non solo le cause e la modalità dell’estorsione ai danni dell’imprenditore di Gioia Tauro, titolare dell’esercizio

La difficoltà di fare impresa

"L'arte del pane", ma anche che all’interno della famiglia Piromalli c'è la percezione di questo contrasto tra la parte riferibile a Mommino Piromalli e la parte riferibile ai Copelli, sempre parenti dei Piromalli. Il dato preoccupante è la consapevolezza da parte degli imprenditori che, per avviare un esercizio commerciale, occorre la "messa a posto". Le vittime si sono rivolte ad altri esponenti di 'ndrangheta per regolarizzare la situazione. Emerge in questa vicenda tutta la difficolta di fare impresa in questi territori con la consapevolezza di dover sottostare a dinamiche che non prevedono solo il pagare il pizzo ma anche la regolamentazione della propria attività commerciale.

Ancora oggi la cosca, al di là del danno specifico, dimostra la signoria sul territorio. La richiesta estorsiva non era finalizzata solo al ritorno economico. Il controllo del territorio è molto più pericoloso, pervasivo e inquinante della sola richiesta del pizzo. In questo modo controllano l’economia.

Gioia Tauro nella morsa dei Piromalli

"È una cosa veramente inquietante che io debba vendere al prezzo disposto dal boss che mi ha autorizzato ad aprire quel negozio". Della stessa opinione è il procuratore aggiunto Gaetano Paci secondo cui a Gioia Tauro, «i Piromalli rimangono la cosca di riferimento. Non c'è dubbio che il ruolo principale nella gestione della 'ndrangheta sul territorio di Gioia Tauro spetta ai Piromalli. Questo è indiscutibile. Questa inchiesta documenta l'asservimento degli imprenditori che operano sul territorio a ferree logiche mafiose che impongono la loro signoria su tutto ciò che riguarda i vari segmenti di mercato attraverso cui è possibile lucrare profitti illeciti ma anche imporre il controllo del territorio. Gioia Tauro è un territorio che soggiace a una morsa strettissima da parte della storica cosca dei Piromalli. Abbiamo documentato attraverso questi episodi estorsivi una modalità mafiosa di gestione del mercato».

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