Due agenti della Polizia locale di Reggio Calabria agli arresti domiciliari e altri sette agenti sospesi dall’esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi. I militari della Guardia di Finanza hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare personale e interdittiva, nonchè il sequestro preventivo di una depositeria giudiziaria autorizzata, iscritta all’albo prefettizio, per i reati di concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falso ideologico e violenza privata.
I nomi
Ai domiciliari sono finiti i vigili urbani Mauro Anselmi e Giuseppe Costantino, mentre sono stati sospesi per 12 mesi Domenica Fulco, Vincenzo Cassalia, Concetta Sorbilli, Maria Cinanni, Umberto Fabio Falcone, Giacomo Mauro e Paolo Cilione
Le indagini
Le indagini dei finanzieri sono scattate dalla denuncia presentata nell’ottobre 2020 da un cittadino extracomunitario, venditore ambulante munito di regolare licenza, che aveva subito un furto di merce esposta in vendita da parte di due soggetti ignoti, poi risultati due agenti della polizia locale, entrambi finiti ai domiciliari, senza che compilassero e rilasciassero alcun tipo di verbale di sequestro amministrativo o di contestazione. Dall’analisi delle telecamere dei sistemi di video-sorveglianza i finanzieri hanno appurato la veridicità del racconto dell’ambulante, al quale i due agenti hanno lanciato la licenza esibita senza restituire la merce. Dalle indagini successive, coordinate dal procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e dal sostituto Alessia Giorgianni, è emerso come diversi altri appartenenti alla Polizia Locale (gli altri 7 agenti sospesi), nell’ambito dei servizi di contrasto all’abusivismo commerciale, sottraessero sistematicamente la merce esposta dai venditori ambulanti di origine extracomunitaria senza rilasciare verbali di sequestro amministrativo o altri atti, ma procedendo alla successiva pubblicazione, sull'Albo Pretorio del Comune, di verbali di rinvenimento di merce redatti nei confronti di soggetti ignoti.
Le reazioni
"L'odierna indagine eseguita dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria fotografa uno spaccato inquietante sull'operato di alcuni agenti della Polizia Locale del Comando reggino. Circostanze gravi, da stigmatizzare con forza, certamente incompatibili con lo spirito e l'attività di servizio operata quotidianamente dai nostri Agenti di Polizia, e fortemente lesive dell'immagine e dell'onorabilità del Corpo e dell'intera Città". Lo hanno affermato, in una nota, il sindaco Falcomatà, l'assessore Brunetti e il comandante Zucco. "Confidiamo in un rapido accertamento dei fatti, manifestando agli organi inquirenti la piena disponibilità alla collaborazione da parte dell'Amministrazione comunale e del Comando di Polizia Locale nella certezza che che sarà fatta piena luce sulle gravi accuse ipotizzate e sulle responsabilità, ovviamente differenziate, dei singoli indagati. Se i riscontri giudiziari dovessero accertare la sussistenza delle accuse formulate, il Comune di Reggio Calabria si costituirà parte civile contro gli abusi riscontrati, al fine di tutelare l'immagine e l'integrità del lavoro di servizio del Comando nei confronti della comunità reggina".