Un caso forte ed emblematico di migrazione sanitaria al contrario, dalla capitale al Grande ospedale metropolitano. Una testimonianza ancor più significativa perché in tempo di Covid spostarsi non è proprio all’ordine del giorno e perché il protagonista è una delle figure più rappresentative del mondo della Chiesa: il cardinale Robert Sarah. Che, di fronte ad un problema di salute importante, non ha esitato a percorrere chilometri su chilometri, a lasciare Roma e le sue tante potenzialità, anche e soprattutto in campo medico, per mettersi nelle mani dell’equipe di Urologia del Gom abilitata al trapianto. «Non ha lasciato nulla al caso, sua Eminenza; si è informato; ha preso contatto con i dottori Luca Carbone e Domenico Veneziano e creato con loro un rapporto di consapevolezza e fiducia che alla fine lo ha portato a sottoporsi ad un intervento di chirurgia urologica robotica effettuato dai due professionisti reggini e dal primario Edoardo Sgrò che ha coordinato l’intera procedura», racconta il suo segretario particolare, nonchè presidente dell’Istituto nazionale azzurro, Lorenzo Festicini, che aggiunge: «Sono davvero felice di avergli prospettato questa possibilità di cura reggina perché credo nella qualità della nostra terra, che spesso si cerca di disconoscere. La Urologia rappresenta un centro di eccellenza e il Gom ha condiviso questa scommessa». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio