La lenta agonia dell’Aeroporto dello Stretto è diventato l’argomento principe di questa estate. Assieme, ovviamente, all’emergenza rifiuti, alla crisi idrica e all’isola che non c’è... Lucio Dattola, eminenza grigia di Forza Italia, sulla gestione dell’aeroporto ne avrebbe cose da dire. Da ex presidente della Camera di commercio votò sempre contro i bilanci della Sogas e anche sulla Sacal è abbastanza scettico. «“Un bel tacer non fu mai scritto”, recita un noto adagio. Ma questo adagio – dice Dattola prendendola alla larga – il nostro sindaco non lo conosce, visto che continua a esternare in modo avventuroso giustificando il mancato acquisto delle quote Sacal con le passività degli ultimi tre bilanci della società di gestione. Fatto, questo, sempre smentito dal prefetto Arturo De Felice, che proprio al sindaco aveva fornito bilanci, atti e relazioni che affermavano l’esatto contrario e cioè due bilanci in passivo e il terzo in attivo. Io stesso, ad abundantiam, pur ben sapendo che i bilanci delle SPA sono pubblici, quindi facilmente consultabili, consegnai corposa documentazione al vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro, il quale condivideva l’assoluta necessità di entrare nel capitale sociale della Sacal e conseguentemente nel suo cda. Incredibilmente e inspiegabilmente Falcomatà optò per il no, escludendo così la nostra città dall’unico tavolo deputato a decidere i destini del nostro aeroporto: c’erano ben due milioni di capitale inoptato da acquisire e Falcomatà non lo fece. E non si capisce a quale titolo continui a richiedere piani industriali o nuovi voli. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio