I pozzi di proprietà delle Ferrovie per superare l’emergenza dei disagi idrici. Le sorgenti si stanno esaurendo, la portata di condotte una volta ricche per via della siccità cala drasticamente. Poi ci sono le perdite che disperdono la metà del liquido che viene immesso nella rete e per coronare un quadro già drammatico ci sono i furti d’acqua. La città è ginocchio ed ha sete. Una sete atavica che in queste settimane ha esasperato da un capo all’altro tutti i quartieri della città. Mentre i tecnici del Comune e di Sorical continuano a monitorare costantemente la situazione (5 denunce penali sono già partite in questi giorni in cui sono stati accertati i furti), gli amministratori di Palazzo San Giorgio hanno pensato ad un altra operazione che potrebbe risolvere l’emergenza. Accedere ai pozzi del quartiere di Modena di proprietà delle Ferrovie, che una volta fornivano fino a 300 litri al secondo e che oggi la società non utilizza più. Una risorsa preziosa che con una sola operazione potrebbe alleggerire un quadro diventato insostenibile e restituire la nromalità alla zona sud. «Abbiamo già tenuto un incontro in Prefettura – spiega l’assessore alle manutenzioni, Rocco Albanese – abbiamo riscontrato da parte dei vertici della società grande apertura e disponibilità. Stiamo lavorando per articolare un progetto e sottoporlo al prossimo incontro.
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