Il milione di euro messo sul piatto dalla Regione per salvare Sacal dal baratro non basta, così come non bastano le risorse deliberate dal Comune di Lamezia Terme. Sono soldi che serviranno a garantire un minimo di liquidità a un’azienda che scricchiola e che per ritornare ai livelli di stabilità finanziaria dovrà aspettare parecchio. Almeno fino a novembre. Le partite sono due. Da un lato la tenuta della società dal punto di vista finanziario che cammina di pari passo a una maggiore e migliore offerta volativa soprattutto per l’aeroporto dello Stretto. Ma è la mancanza di stabilità a lungo raggio a preoccupare il territorio. E oggi toccherà proprio al presidente della Sacal, Giulio De Metrio, presentarsi ancora una volta al “Tito Minniti” per spiegare lo stato dell’arte. Una storia che - anche questa - si ripete. Prima Arturo De Felice con Cannizzaro, adesso De Metrio sempre con Cannizzaro. Chi manca è il sindaco Giuseppe Falcomatà. De Metrio dovrebbe spiegare in particolar modo il motivo per il quale il piano industriale non viene reso noto. L’offensiva del Comune Sindaco non invitato e quindi dialogo fermo con la società di gestione ma alla luce di queste frizioni si sta mettendo a punto una strategia diversa. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio