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Sanità “malata” a Reggio Calabria, i clan... festeggiano

Agli atti dell’inchiesta “Inter nos” sulle infiltrazioni all’Asp di Reggio anche il pranzo per celebrare la proroga al funzionario infedele. Dirigenti dell’ente intercettati assieme a soggetti “controindicati”. Il gip: quadro allarmante

Un brindisi in compagnia per festeggiare la proroga del contratto all’Asp di Reggio Corea di Giuseppe Corea. Lo scrivono gli inquirenti nelle carte dell’inchiesta “Inter nos” che ha alzato il velo su un quadro fortemente compromesso relativo alla gestione degli appalti di pulizia delle sedi aziendali con le infiltrazioni della ’ndrangheta forti e costanti. Una riunione conviviale fortemente stigmatizzata dal gip perché presenti alla stessa funzionari dell’Asp che risultano essere coinvolti a vario titolo nel rapporto con le ditte finite nel mirino della Procura antimafia.
Era il 20 maggio scorso e si svolgeva un pranzo conviviale a casa di Antonino Chilà cui è presente anche il consigliere Paris, pranzo organizzato - sembrerebbe dal tenore dei brindisi in rima chiamati nel corso delle ripetute libagioni- proprio per festeggiare la prossima proroga del dottor Giuseppe Corea nell’incarico di direttore della struttura complessa risorse economico finanziarie. La proroga di Corea sarebbe stata pubblicata sull'albo pretorio proprio il giorno seguente, il 21 maggio. A casa di Chilà erano presenti circa 20 persone: vi sono tre generazioni della famiglia Chilà, Paris, Corea e anche numerosi altri dirigenti dell'Asp di Reggio Calabria come Custoza, Falcone e Galletta.

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