Il banchetto dei festeggiamenti, i sostegni elettorali, gli incontri con il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, la telefonata all'attuale commissario dell'Asp di Reggio, Gianluigi Scaffidi, le frequentazioni sospette e le presunte sponsorizzazioni agli imprenditori in odore di ’ndrangheta: il consigliere regionale Nicola Paris agli arresti domiciliari da lunedì 2 agosto per l'operazione “Inter Nos” ha scelto di rispondere alle domande degli inquirenti per difendersi dalle gravi accuse di corruzione e di essere stato il collante tra i funzionari infedeli dell'Asp reggina e il cartello di imprenditori che a Reggio faceva manbassa degli appalti delle pulizie e della sanificazione negli uffici amministrativi della Sanità pubblica. Ieri pomeriggio si è presentato davanti al Gip di Reggio, Caterina Catalano, e ai Pubblici ministeri Gerardo Dominijanni, Giulia Scavello e Marika Mastrapasqua, rispondendo e chiarendo la propria posizione per ben tre ore. Un fuoco di fila di domande alle quali non si è minimamente sottratto Nicola Paris, affiancato dai legali di fiducia, gli avvocati Francesco Calabrese ed Attilio Parrelli del Foro di Reggio. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio