Le fiamme assediano la Calabria provocando morti e devastazioni. Da un estremo all’altro il territorio regionale è stato interessato (in diversi casi continua a esserlo) da incendi di vastissime proporzioni, il cui passaggio si lascia alle spalle scenari a dir poco spettrali. Già drammatico a causa dei danni a patrimonio boschivo, coltivazioni, allevamenti (parecchi capi sono carbonizzati) ma non solo, registrati ovunque, il bilancio è stato reso ancora più fosco dalla morte di una donna e di suo nipote registrata ieri in provincia di Reggio Calabria.
Impegnati nel disperato tentativo di salvare il loro uliveto in località Gutta, agro del Comune di San Lorenzo, sulla Jonica, Margherita Cilione, 53 anni e Antonino Cilione, ex consigliere comunale, 35 anni, entrambi residenti a Bagaladi, sono stati sorpresi e uccisi dalle fiamme. I loro corpi sono stati trovati accanto al trattore che verosimilmente avevano messo in moto per cercare di creare una linea tagliafuoco. Alla ricostruzione dell’accaduto sono impegnati gli agenti di Polizia e i Carabinieri delle stazioni di Bagaladi e del Parco nazionale dell’Aspromonte.
Partito tre giorni addietro sulle montagne alle spalle di Bagaladi, sospinto dal vento soffiato a tratti in maniera impetuosa, nonché facilitato dall’arsura che ha creato condizioni ideali per il suo propagarsi, il fronte dell’incendio si è allargato a macchia di leopardo, avvinghiando un ampissimo tratto di Parco nazionale e arrivando a minacciare da vicino l’abitato di Roccaforte del Greco. Il piccolo centro aspromontano è stato letteralmente messo in ginocchio. Decine di famiglie sono state evacuate per l’intera nottata di giovedì, causa le proibitive condizioni ambientali (temperatura alle stelle e aria resa irrespirabile dal fumo) e la vicinanza del fuoco. Un’abitazione al momento disabitata è crollata. Le aziende agricole e le coltivazioni rase al suolo. I danni sono pesantissimi.
La scena delle famiglie evacuate si è ripetuta a Santa Maria, frazione del Comune di San Lorenzo. Anche in questo caso la vicinanza delle fiamme ha portato all’allontanamento precauzionale e momentaneo di una mezza dozzina di nuclei. A San Lorenzo come a Montebello Jonico e Condofuri i danni sono enormi.
Immane è stato lo sforzo degli uomini impegnati nelle operazioni di spegnimento. Dai Vigili del fuoco agli operai di Calabria Verde ai volontari, dagli uomini della Protezione civile alle forze dell’ordine nessuno si è risparmiato. In prima linea sono stati anche i sindaci.
La drammaticità della situazione ha portato alla convocazione di un vertice in Prefettura per fare il punto della situazione e decidere il da farsi; attivato nella mattinata di ieri, ha visto la partecipazione di sindaci dei Comuni interessati, referenti di Città Metropolitana, Vigili del fuoco, forze di polizia, Protezione civile regionale e Calabria Verde. Tra le decisioni assunte quella di convogliare sul fronte degli incendi che interessano i territori di San Lorenzo, Roccaforte, Condofuri e Roghudi cinque mezzi aerei antincendio, a supporto del lavoro svolto a terra da Vigili del fuoco e operatori di Calabria Verde. Nello specifico, il coordinamento dei direttori delle operazione di spegnimento ha previsto interventi sui versanti Bagaladi-Cardeto per il completando dello spegnimento nelle località di Saguccio-Croce Romeo, Roccaforte-Condofuri-Monte Scafi, Roccaforte-Roghudi.
In Calabria, secondo i dati forniti dal Dipartimento nazionale dei vigili del fuoco nella giornata di ieri sono proseguite le operazioni di soccorso a seguito degli incendi di vegetazione che, da diversi giorni, stanno interessando gran parte del territorio regionale. A Cosenza il dispositivo di soccorso già attivo è stato potenziato con l’invio di due moduli operativi antincendio boschivo dall’Abruzzo e dalle Marche. A Crotone, nel territorio di Petilia Policastro, le fiamme hanno interessato un capannone agricolo con annessa stalla. Tutti in salvo gli animali. Nella stessa area è stato disposto lo sgombero precauzionale di alcune abitazioni (35 persone circa). Sul posto squadre vigili del fuoco e volontari. Complessivamente sono stati effettuati oltre 150 interventi. La Città Metropolitana di Reggio ha già chiesto ufficialmente lo stato di calamità.
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