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Il mercoledì nero degli incendi in Calabria: due morti nel Reggino. Quattro vittime in una settimana, Spirlì: situazione drammatica

77 anni e 79 anni sono morti nel tentativo di difendere le loro proprietà a Grotteria e Cardeto

Quattro vittime in meno di una settimana. E' il drammatico bilancio degli incendi che stanno devastando la Calabria in questi giorni. Particolarmente colpita la provincia di Reggio, dalle città, alla provincia, fino ad arrivare all'Aspromonte.

Dopo la morte di zia e nipote a Bagaladi (Margherita ed Antonino Cilione travolti dal fuoco nei loro terreni a San Lorenzo), oggi la provincia di Reggio Calabria piange altri due morti. Si tratta di due anziani che, nel tentativo di salvare le proprie proprietà ed i propri animali dalla furia delle fiamme, sono morti a Grotteria (comune della Locride) e Cardeto (comune vicino alla città metropolitana di Reggio Calabria). 

Mario Zavaglia, 76 anni, è morto nel suo casolare di campagna raggiunto dal fuoco che sta imperversando a Grotteria, in provincia di Reggio Calabria. Pensionato, da alcuni anni trasferitosi con la famiglia in Lombardia, ma spesso in vacanza in Calabria, a Grotteria, suo paese d'origine. E’ accaduto intorno a mezzogiorno. L’uomo tentava di salvare il ricovero degli animali, ma è stato raggiunto dal fuoco ed è morto per le ustioni. Gli incendi stanno colpendo vistosamente tutta l'area circostante di Grotteria e Gioiosa Ionica nella Locride.

Il morto di Cardeto è un 79enne anch'egli andato sul luogo dell'incendio nel tentativo di salvare le sue proprietà e che nel primo pomeriggio era stato per disperso. A Vinco, frazione pedemontana di Reggio Calabria, quattro civili (tutti e quattro uomini) ustionati dalle fiamme. Tre sono al pronto soccorso e due di loro saranno probabilmente trasferite a Catania. Sul fronte incendi ancora massimo l'impegno dei vigili del fuoco su tutto il territorio. 

Spirlì: "Situazione drammatica. Risultano attivi 110 roghi in tutta la Calabria"

«La situazione relativa agli incendi continua a essere drammatica. Al momento, in tutta la Calabria risultano attivi ben 110 roghi». È quanto afferma il presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì. «Purtroppo – continua il presidente –, anche oggi registriamo una vittima degli incendi, stavolta a Grotteria, nel Reggino. Si tratta di M.Z., 77 anni, raggiunto dalle fiamme mentre cercava di mettere in salvo i suoi animali. A nome di tutta la Giunta, esprimo il più profondo cordoglio per questa dolorosa perdita, che fa salire a tre il computo delle vittime dall’inizio di questa gravissima emergenza. Ancora una volta, invito tutti i cittadini a usare il massimo delle prudenza e a non intraprendere azioni rischiose a danno delle propria incolumità. Sul campo abbiamo personale qualificato che sta facendo tutto il possibile per tutelare le persone e limitare i danni al nostro patrimonio boschivo regionale e alle proprietà private. In questo dramma c’è anche spazio per una notizia positiva: sono stati ritrovati i cinque boscaioli che risultavano dispersi nella zona di Bagaladi, in provincia di Reggio. L’ipotesi più probabile è che, in un primo tempo, abbiano perso l’orientamento a causa del fumo che avvolge l’area, per poi ritrovare in autonomia la strada per il ritorno».

«I 110 incendi che interessano la regione, secondo i dati forniti alle 16 di oggi da Calabria verde – spiega ancora Spirlì – sono così suddivisi: 34 nel Reggino, 31 nel Cosentino, 25 nel Catanzarese, 15 nel Vibonese e 5 nel Crotonese. I focolai più impegnativi sono quelli di San Luca, Mammola, Siano, Longobucco, Zagarise, Orsomarso e Tortora. Attualmente, risultano impegnati quattro canadair, più quattro elicotteri regionali e tre di Stato, più tutte le squadre con i mezzi di terra. La Prefettura di Reggio, inoltre, ha disposto un giro ricognitivo a San Luca per valutare possibili azioni di sbarramento del fronte del fuoco con i mezzi dell’esercito. Al centro operativo aereo del dipartimento di Protezione civile nazionale sono arrivate, complessivamente, 28 richieste di intervento per la flotta dello Stato, delle quali 8 solo dalla Calabria».

Falcomatà: "Stiamo perdendo la nostra storia, in cenere la nostra identità"

"Un'altra vittima degli incendi. Stiamo perdendo la nostra storia, sta andando in cenere la nostra identità, sta bruciando la nostra anima autentica nel silenzio generale. Ancora fiamme, ancora pericolo, ancora danni incalcolabili, la nostra montagna e le nostre colline continuano a bruciare. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone, Caulonia, Gioiosa Ionica e Cardeto". È quanto scrive in un post su Facebook il sindaco metropolitano di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

"Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare - prosegue Falcomatà - sono minacciati anche i faggi secolari del Parco Nazionale dell'Aspromonte, patrimonio Unesco. Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri abbiamo chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. Chiediamo a tutti i residenti di fare massima attenzione, di allontanarsi se possibile dalle zone colpite e di evitare di percorrere le strade interne adiacenti alle zone incendiate".

"In Prefettura è stato attivato il Coc (centro operativo comunale). Siamo in contatto con i sindaci di tutti i Comuni colpiti che, lottando in prima linea, si stanno letteralmente gettando tra le fiamme pur di salvare il salvabile. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto in Prefettura di poter dispiegare l'utilizzo di uomini e mezzi dell'Esercito, che sono attivi da oggi. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni e noi stessi, se necessario, accederemo al fondo di riserva della Città Metropolitana per sostenere chi nel fuoco ha perso tutto".

"La priorità oggi è spegnere questo inferno - conclude il sindaco - ma da domani qualcuno dovrà spiegarci perché è mancata completamente la prevenzione, perché se c'erano le risorse disponibili non sono stati acquistati per tempo i mezzi aerei e di terra, perché ci sono responsabili che con questo disastro hanno avuto il coraggio di andarsene in ferie. Tutti perché ai quali, da domani, chiederemo risposte. Ora lavoriamo in silenzio, e rispettiamo chi da giorni respira fumo e ingoia sudore e lacrime".

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