Poco di un mese al suono della campanella scolastica. Intanto sono già stati predisposti i controlli incrociati, si lavora affinché il protocollo sperimentale al debutto possa tradursi in uno strumento concreto capace di fermare un fenomeno che nega il diritto all’istruzione ancora a tanti bambini. Contro la dispersione scolastica le istituzioni fanno rete attraverso un nuovo protocollo d’intesa nato dall’intuizione del procuratore del Tribunale per i minori, Francesco di Palma che ha trovato piena e convinta condivisione da parte del Comune, di alcune scuole reggine e dell’Inps. L’idea è quella di “costringere” i genitori a rispettare il principio dell’istruzione obbligatoria, pena altrimenti la perdita delle misure di assistenza quali il reddito di cittadinanza. Ed è in questo contesto che entra in campo l’istituto di previdenza, ente erogatore delle misure in cui si incrociano una serie di informazioni chiave, come spiega il direttore provinciale Angelo Maria Manna. «Con il protocollo l’Inps rivendica la propria posizione in prima linea anche a presidio e garanzia di legalità sul territorio, grazie alla possibilità di intervenire come estrema ratio sulla erogazione del reddito di cittadinanza, attraverso l’applicazione del regime sanzionatorio previsto, qualora il nucleo familiare non dovesse adempiere all’obbligo sancito nei piano di inclusione sociale, predisposto dal Comune e sottoscritto dalla famiglia, di iscrizione e frequenza del minore alla scuola dell’obbligo».
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