Ammonterebbero a circa 2 milioni di euro le somme inerenti la «probabile illegittima corresponsione di laute indennità corrisposte a decine di dirigenti medici» (secondo quanto segnalato dall’allora responsabile del settore, sarebbero 26 i dirigenti medici che avrebbero goduto di tali indennità senza averne titolo), in servizio presso le strutture dell’Asp. La segreteria provinciale dell’Uil-Fpl, dopo aver da tempo evidenziato la «gravissima eventualità» che quelle indennità siano state corrisposte illegittimamente, constatato che il vertice aziendale non ha attivato alcuna procedura per effettuare il recupero delle somme erogate, con una nota indirizzata al commissario dell’Asp, Gianluigi Scaffidi, ha chiesto l’attivazione delle «idonee procedure» per recuperare le somme corrisposte ai dirigenti medici senza che queste avessero alcuna legittima corresponsione col reale ruolo ricoperto. Nella nota, il segretario territoriale Nicola Simone spiega che «tale possibile pratica discenderebbe dal fatto che a detto personale medico è stata attribuita la responsabilità di Strutture/Unità Operative di diversa valenza e caratura che ad un’attenta disamina risulterebbero inesistenti e, quindi, le correlate funzioni non esercitate». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio