Nemmeno il tempo di pubblicare la delibera con cui la Giunta comunale dava il via libera a due concerti (sabato 11 e martedì 14 settembre) e al classico spettacolo dei fuochi d’artificio che fanno calare il sipario sui festeggiamenti civili in onore della Patrona, che il commissario dell’Asp Gianluigi Scaffidi si è recato in Prefettura per cercare di disinnescare la follia di creare tre maxi assembramenti che avrebbero un pauroso effetto moltiplicatore nel diffondere il coronavirus in città proprio alla vigilia dell’apertura dell’anno scolastico. Una decisione – quella del Comune di organizzare concerti e fuochi pirotecnici ma non bancherelle e Luna Park –, del tutto dissonante con quella assunta dalla Curia di sospendere per il secondo anno consecutivo la grande processione che accompagna la discesa del Quadro della Madonna della Consolazione dall’Eremo al Duomo. Quasi che il virus sarebbe stato contenuto automaticamente fuori dal perimetro di piazza del Popolo o che si sarebbe messo in disparte a guardare i fuochi da lontano. «Non si è mai discusso in presenza della rappresentante del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di spettacoli pirotecnici da realizzarsi sul Lungomare in occasione delle feste mariane né di eventi musicali di rilievo nazionale da realizzare in Piazza del popolo e, pertanto, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asp non ha mai potuto esprimere alcun parere in merito». Così ha scritto il commissario dell’Asp Gianluigi Scaffidi in una lettera inviata ieri mattina al sindaco Giuseppe Falcomatà e al prefetto Massimo Mariani. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud – Reggio Calabria