Il caldo africano dell’ultimo periodo non ferma i coltivatori di marijuana che, approfittando del terreno notoriamente fertile e irrigato della piana di Gioia Tauro, continuano ad adibire zone impervie a piantagioni di “erba”: parimenti, non si ferma l’azione incessante di controllo dei carabinieri.
Ed infatti proprio i carabinieri della stazione di Rizziconi, con l’ormai costante e collaudato supporto dei colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria, hanno svolto l’ennesimo intervento di individuazione e distruzione di una piantagione, questa volta in una frazione del paese.
In particolare, in contrada Drosi, proprio dopo un’approfondita perlustrazione, i carabinieri hanno rinvenuto una zona adibita a coltivazione di circa 250 piante di marijuana, situata in area scoscesa e difficile da raggiungere.
Nella zona, presenti anche alcune cisterne per l’irrigazione. Le piante, di altezza variabile tra 0,5 e 1,80 metri, una volta cresciute, estirpate, essiccate, triturate e vendute al dettaglio, avrebbero potuto fruttare diverse migliaia di euro, alimentando un sempre florido mercato illegale, spesso gestito dalla criminalità organizzata, che vede il territorio reggino come un importante luogo di produzione.
I militari di Rizziconi, coadiuvati dai colleghi “cacciatori”, hanno provveduto ad estirpare ogni pianta, campionandone una parte e provvedendo, sul posto, alla distruzione della restante.
Sono in corso accertamenti info-investigativi per l’identificazione degli autori della piantagione.
L’intervento rientra nell’incessante lotta alle piantagioni posta in essere dai Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro: dall’inizio dell’estate, nei territori delle tre compagnie carabinieri di Gioia Tauro, Palmi e Taurianova, sono stati effettuati tre arresti, rinvenute e distrutte quasi 6000 piante, a conferma di come questo business illegale, necessiti di una vigilanza e contrasto costanti da parte dei militari dell’Arma.
Caricamento commenti
Commenta la notizia