Una lettera anonima contenente minacce è stata recapitata al testimone di giustizia Tiberio Bentivoglio, un imprenditore costretto a vivere da circa venti anni sotto scorta. La missiva, secondo quanto appreso, è stata imbucata nella cassetta postale dell’abitazione privata del commerciante il quale si è recato subito in questura a denunciare l’episodio. Bentivoglio si era sempre rifiutato di cedere alle richieste estorsive della 'ndrangheta nonostante i numerosi attentati dinamitardi al suo negozio, culminati in un tentativo di omicidio mentre curava un fondo agricolo di sua proprietà alle porte di Reggio Calabria. In una nota di Libera, si ribadisce «convinta solidarietà a Tiberio e alla sua famiglia, fondatore della rete antiracket «Reggio Libera Reggio». «Sono molto amareggiato - ha detto Bentivoglio ad Agi - di quanto sta accadendo, un fatto gravissimo e davvero inquietante».
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