Ergastolo a Placido Giacobbe, alias “Jerry”, coinvolto nell’inchiesta della Procura di Palmi sull’omicidio di Arcangelo Pelaia, ucciso a Gioia Tauro il 29 giugno del 2013 mentre percorreva a bordo della sua auto la salita di Giffone, nei pressi della centralissima piazza Matteotti. Lo ha stabilito, con sentenza pronunciata giovedì mattina, la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria (presidente Antonino Giacobello, a latere Asciutto) che, su richiesta del èrocuratore generale Domenico Galletta, ha confermato la sentenza di primo grado. Nei confronti di Giacobbe, difeso dagli avvocati Guido Contestabile e Domenico Infantino, al momento non c’è alcun provvedimento cautelare. Anche se le motivazioni saranno pubblicate entro i soliti 90 giorni, Contestabile ha già annunciato che, sicuramente, contro la decisione presenterà ricorso per Cassazione. Iter processuale lungo e rocambolesco per il 45enne gioiese: nel 2015, lui e il cugino Alessandro Giacobbe erano stati condannati all’ergastolo dal gup del Tribunale di Palmi, Giulio De Gregorio, come mandanti e organizzatori dell’assassinio. Verdetto ribaltato due anni dopo dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria che li assolse per non aver commesso il fatto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio