Dopo Seby Vecchio - l’ex poliziotto con la passione per la politica autoaccusatosi di essere «un accoscato del clan Serraino» - e Maurizio Cortese - un passato da capo delle nuove generazioni della cosca Serraino» - nel processo “Theorema-Roccaforte” irrompe un altro collaboratore di giustizia: Mario Gennaro, per anni ed anni boss delle scommesse sportive on line e catalizzatore di vorticosi affari all'ombra della 'ndrangheta di Archi. Anche Mario Gennaro è stato citato dalla Procura distrettuale antimafia per raccontare «le sue conoscenze» sulla potente 'ndrina di Cannavò, i Libri. L'escussione del pentito Mario Gennaro è stata fissata al 13 ottobre, nell’ultima udienza che ha registrato la conclusione del controesame dei due collaboratori di giustizia reggini, Seby Vecchio e Maurizio Cortese. Un “Teganiano” di ferro, Mario Gennaro: almeno sino al luglio 2015 quando anche lui, allora l'indiscusso boss delle scommesse sportive on line con base operativa a Malta ed espansione imprenditoriale-commerciale in mezza Italia e svariati punti di riferimento nell'Europa dell'Est, incastrato nella retata “Gambling”. Arrestato proprio a Malta, ed estradato dalla capitale La Valletta dopo una manciata di giorni di “latitanza”, in galera ci rimase ben poco Mario Gennaro, diventando tra le più devastanti gole profonde delle cosche di Reggio. Per la Dda è un pentito affidabile e credibile proprio «per gli anni di militanza tra le fila delle cosche arcote». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio