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Reggio, il poliambulatorio di Pellaro trasloca nell’edificio confiscato alla mafia?

Il Comune ha passato al setaccio il proprio patrimonio immobiliare per fornire un contributo utile alla soluzione del problema

L’immobile sulle colline di San Filippo a Reggio che potrebbe ospitare il poliambulatorio dell’Asp e il centro antiviolenza

Nove mesi di disagi, di assenza di risposte e di servizi. Il poliambulatorio dell'Asp di Pellaro, l'unico presidio sanitario del territorio (da Melito a Reggio) continua a rimanere chiuso. Ma per quanto? Mentre l’Azienda sanitaria pare attendista, il Comune ha passato a setaccio il proprio patrimonio immobiliare per fornire un contributo utile, da questa attenta ricerca è venuta fuori una costruzione confiscata alla criminalità. Un primo sopralluogo tra i dirigenti dell'Asp (il capo distretto Carbone), gli amministratori del Comune (il consigliere Giovanni Latella) ed Antonino Putortì medico-volontario che opera con dedizione ed abnegazione al centro vaccinale è già avvenuto. Spiega il consigliere Giovanni Latella che su delega del sindaco Falcomatà si sta occupando della vicenda: «L'immobile confiscato è interessato da un progetto che prevede la realizzazione di un centro antiviolenza, operazione a cui si sta lavorando da tempo, ma una cosa non esclude l'altra nelle more della realizzazione di questa nuova realtà si può fare in modo di ospitare anche il poliambulatorio dell'Asp, si tratterebbe sempre di servizi socio-sanitari la cui coesistenza in ogni caso non confligge, anzi».

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