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Falcomatà: Reggio vuole un cambio di passo

Il sindaco fa il punto a un anno dall’inizio del “secondo tempo”: al via una riflessione sull’andamento dell’amministrazione. Cambi in Giunta

Giuseppe Falcomatà

«Un cambiamento nel segno della continuità» annunciava Giuseppe Falcomatà il 5 ottobre 2020, appena riconfermato e forte di una schiacciante vittoria al ballottaggio. Oggi, dodici mesi e qualche giorno dopo, è già tempo del primo bilancio. E di un “tagliando” in Giunta, che porterà quasi certamente a qualche cambio.
- Sindaco, si è parlato e si parla tanto di questo “secondo tempo”. Partiamo da cosa si poteva fare meglio.
«Come ho detto anche in Consiglio, un Comune non può approvare il bilancio a settembre, bloccando di fatto l’attività ordinaria. Certo, in questi nove mesi c’è stata l’ennesima pronuncia della Corte costituzionale che ha bloccato un numero importantissimo di Comuni. Da parte sua, il Governo ha affrontato in modo strutturale il problema, ma il decreto che ha portato altri 40 milioni a Reggio è comunque arrivato a fine agosto e questo ci ha costretto ad approvare il bilancio di previsione il 31 agosto, quasi come fosse un consuntivo… Su questo bisogna fare meglio e dobbiamo sempre farci trovare pronti per avere il bilancio tra gennaio e febbraio».
- Un anno perso tra pandemia ed emergenze di ogni tipo?
«Certo che no. Abbiamo lavorato con successo su macro-temi. Innanzitutto con il 2021 si chiude il piano di riequilibrio del Comune e dal 2022 avremo un Ente svincolato dalle maglie ristrette degli ultimi dieci anni. Chiudendo i conti con il passato, riusciamo ad evitare un dissesto che sarebbe stato il colpo di grazia all’economia e alle fasce più deboli della città. Il secondo elemento è la riorganizzazione della macchina amministrativa per prepararla agli appuntamenti, già in atto, del Pnrr e delle risorse che arriveranno. In Giunta è pronta la nuova macrostruttura del Comune. Nei prossimi giorni si avvieranno i colloqui e arriveranno tre dirigenti nuovi: uno amministrativo che si occuperà del patrimonio e due tecnici per il piano delle manutenzioni e per l’urbanistica. Ancora, siamo pronti a partire col piano assunzionale in convenzione con la Città metropolitana e il Formez: sarà una grandissima stagione di concorsi in città che, nel triennio 2022-2024, porterà all’assunzione di circa 200 nuovi dipendenti. Dopo più di vent’anni si faranno concorsi pubblici al Comune, sia per diplomati che per laureati. Terzo aspetto, è l’organizzazione dei servizi e delle società: si è lavorato, al netto della recente pronuncia del Tar, insieme al Conai per organizzare il nuovo ciclo integrato dei rifiuti. E poi Atam e Castore sono state trasformate in aziende pubbliche metropolitane, passaggio coerente con la nostra visione di erogazione di servizi pubblici essenziali e strumentali fatta in maniera pubblica e in house. All’interno di Hermes sono stati finalmente definiti i vari livelli dei dipendenti e questo restituirà dignità a diverse professionalità importanti».

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