C’è il filone investigativo sul blitz estorsivo nel cantiere della “Paeco s.r.l.”, l'azienda lucana impegnata nella riqualificazione del quartiere Ravagnese con l’opera di collegamento viario sulle golene del torrente Sant’Agata; c'è la tranche di indagine scaturita dalle attività di video osservazione sulle opere di cantiere svolte dalla “Paeco” da cui sarebbero emerse una serie violazioni di natura ambientale consumate «nell’interesse ed a vantaggio della medesima, con la collusione della Direzione dei lavori» e il coinvolgimento di funzionari del Comune; e c'è il quadro d'accusa inerente il piano dei titolari della “Frauto s.r.l.” di mascherare la titolarità della nota concessionaria di autovetture a loro «perfettamente riconducibile» realizzando - secondo gli inquirenti - la manovra elusiva finalizzata a oscurare i capitali aziendali «nel timore di subire ulteriori provvedimenti in tema di misure di prevenzione patrimoniali»: sono quindi tre gli scenari d'accusa contemplati nell’inchiesta “Mercato libero” come si evince dall'avviso conclusione indagini preliminari, a firma del Pm Sara Amerio, notificato in questi giorni a 34 indagati.
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