Aeroporto dello Stretto, l’unica speranza per i lavoratori ex Alitalia è Sacal
Sono ore d’ansia e di preoccupazione per i 35 dipendenti di Alitalia in servizio all’aeroporto dello Stretto che con l’avvento della nuova compagnia volativa “Ita” sono stati collocati in cassa integrazione a zero ore. In mancanza di deroghe per i dipendenti si aprono le porte di un passaggio all’azienda “Aviapartner” che svolge servizi di handling a Reggio ma pare che solamente due o tre profili su 35 potrebbero essere traghettati nella nuova società. Si tratta di un numero irrisorio che però potrebbe essere incrementato con un intervento della Sacal dal momento che la società di gestione potrebbe optare per il ricollocamento del personale. Non c’è altra via perché “Ita” non ha concesso alcuna deroga e non ci sarà in futuro. Sembrava un vero miracolo quando il deputato di Forza Italia, Francesco Cannizzaro annunciava che «grazie ad una risoluta azione diplomatica condotta su più fronti, insieme con il neo Governatore della Calabria Roberto Occhiuto siamo riusciti a ottenere la deroga per tutti i 35 lavoratori (ormai ex Alitalia) di Reggio Calabria, scongiurando quelli che sembravano inevitabili licenziamenti! Un atto sancito con la formale richiesta di autorizzazione inoltrata da ITA ad ENAC per poter avvalersi dei 35 lavoratori in questione». Era rimasto ancorato a un accordo ma poi tutto è stato stravolto e i timori dei lavoratori che erano stati già manifestati prima delle elezioni regionali si sono rivelati fondati tanto è vero che dal 15 ottobre tutti sono in cig. Quanto durerà la cig? Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio Calabria