C’è tanta esasperazione, e rabbia, e voglia di confrontarsi faccia a faccia con gli amministratori: Comune e Città metropolitana, innanzitutto. Ma anche Prefettura, Regione, Camera di Commercio e altre istituzioni per le problematiche di rispettiva competenza. Il “mix” di problemi, richieste ed emozioni è stato sciorinato ieri mattina a piazza Italia, nel corso della manifestazione per “ridare dignità ad un territorio in ginocchio” indetta da gruppo Miti UdS e Rete dei Comitati di quartiere. Nonostante la pioggia, un centinaio di simpatizzanti è stata la platea alla quale si sono rivolti Fabio Putortì (già candidato a sindaco con Miti Unione del Sud alle recenti amministrative) e i responsabili dei vari comitati di quartiere: Alessandra Zagarella (centro storico), Gianni Posillipo (viale Calabria-via Palmi), Concetta Romeo (Sala Mosorrofa), Francesco Nicolò (Santa Caterina-San Brunello), Luciana Bruzzese (Vito), Franco Donato (Croce Valanidi-Oliveto), Bruno Megale (Mortara), Giuseppe Andidero (diramazione Lombardo-Sbarre), Cristofaro Foti (Curduma-Trapezi), Giuseppina Vigna (Tremulini), Filomena Malara (Ferrovieri Pescatori), Elisa Caccamo (Modena-San Sperato-San Giorgio Extra), Diego Lo Giudice (Marconi-Sbarre), Pasquale Andidero (Mosorrofa), Mimmo Praticò (Pietrastorta), Pino De Felice (San Giovannello-Eremo). Ogni quartiere ha rappresentato le proprie emergenze, a tratti con toni accorati o accalorati, con la comune richiesta di essere ascoltati nelle sedi preposte. E per i “tavoli interistituzionali tematici” più volte richiesti senz’alcun riscontro, i manifestanti fanno appello al prefetto. Quantomeno quale “mediatore” con i centri di governo locale, da cui si attendono risposte precise e soprattutto fatti concreti. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio