È stata avviata dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia, Walter Ignazitto, la prima fase della requisitoria del processo “Sbarre”, l’indagine dei Carabinieri che ha stroncato il monopolio dello spaccio di sostanze stupefacenti negli ex rioni Guarna e Caridi gestito da due gang: la prima, la più numerosa e consolidata, comandata da Luigi Chillino e Gabriele Foti; la seconda, più esigua sotto l'aspetto numerico, capitanata da Antonio “Totò” Sarica ma in ascesa in virtù dei «rapporti» con le giovani leve degli “arcoti” espressione dei potenti Tegano e Molinetti. Prima fase della discussione della Procura che si sviluppata attorno alla vicenda probabilmente più cruenta e delicata dell'intera, complessa, indagine: il sequestro di persona a scopo punitivo di due pusher della gang che avevano rubato una partita di dosi dai nascondigli dell'organizzazione. Per questa accusa rispondono in quattro: Giuseppe Chillino, Gabriele e Andrea Foti e Anouar Azzazi. Secondo la ricostruzione degli investigatori dell'Arma dei Carabinieri, i due minorenni avrebbero consumato l'audace progetto di rubare una manciata di dosi di cocaina dai nascondigli del loro stesso quartiere generale criminale. Impostazione accusatoria ribadita in Aula dal Pm Ignazzitto. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio