Agenti di Polizia giudiziaria della Procura di Reggio Calabria hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal Gip del Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di I.M., cl. 69, residente in un Comune della provincia.
La misura è scaturita dall'attività di indagine che rientra nell'ambito del fenomeno "violenza di genere", di cui si occupa il Terzo Gruppo specializzato della Procura diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, coordinata dal procuratore aggiunto Calogero Gaetano Paci, ed è stata eseguita dalla Sezione di Polizia Giudiziaria - Aliquota Polizia di Stato.
Una lunga serie di maltrattamenti
Le indagini hanno ricostruito una lunga serie di maltrattamenti a cui l'uomo sottoponeva con allarmante regolarità moglie e figli minori, quasi con frequenza quotidiana, a margine di una relazione contraddistinta da alti e bassi a seconda dell'umore del marito-padrone. La donna subiva da tempo ingiurie, minacce, percosse e comportamenti ossessivi tali da limitare la libertà di movimento della stessa.
Tali limitazioni interessavano anche i figli. L'uomo li puniva e li segregava insieme alla moglie nella cucina della propria abitazione, per circa 10 ore, staccando persino la corrente elettrica.
La violenza è stata esercitata impedendo alla moglie di vedere i propri familiari, limitandola persino negli spostamenti. Solo dopo molto tempo, la donna si è decisa a denunciare le condotte violente, poiché stanca ed esasperata dalle continue vessazioni.
L'arrestato è stato allontanato dall'abitazione familiare e posto agli arresti domiciliari nella propria dimora, al fine di scongiurare ulteriori ed eventuali azioni delittuose nei confronti dei componenti della propria famiglia.
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