Tanto tuonò che alla fine è piovuta la speranza di mantenere la Calabria fuori dalle restrizioni. Pertanto sarà un natale in zona gialla. Del resto, il progressivo aumento dei contagi ha generato una pressione ospedaliera non più facilmente controllabile con posti e risorse attualmente disponibili. E, dopo l'illusione di un possibile salvataggio in extremis della fascia bianca, i dati del giovedì segnano la rotta ormai irreversibile. Il ministero della Salute ha inviato nel pomeriggio del 10 dicembre 2021 l'ordinanza che sancisce l'addio alla zona bianca dopo che la cabina di regia aveva preso atto che tutti gli indicatori decisionali erano oltre la soglia epidemica prevista. Torneranno quindi le restrizioni. La più importante, l’uso della mascherina all'aperto, però è già in vigore da lunedì in tutta la regione con ordinanza del presidente Roberto Occhiuto. A distanza di sette giorni, dunque, diventerà obbligatoria per ragioni sanitarie per tentare di allentare la sofferenza dei servizi assistenziali. L’evoluzione della pandemia, anche ieri, è stata sottolineata da un numero elevato di contagi con 375 casi su 4.471 tamponi lavorati, e un tasso di positività che ha raggiunto l'8,39%. Ma al di là di una curva epidemica che cresce velocemente, sul ritorno in zona gialla della Calabria pesano i tre nuovi pazienti ricoverati in Rianimazione a Cosenza che hanno riportato il totale dell'occupazione delle aree critiche al dato di martedì (11,05%, corrispondenti a 20 intubati), dunque, oltre la soglia del 10% considerata decisiva per il cambio di colore. Consolidata, invece, la situazione nelle aree mediche che vengono considerate da giorni ormai oltre il limite. Ieri, secondo Agenas, il tasso di occupazione dei reparti ordinari, nonostante un saldo negativo di 4 ricoverati in meno, si attestava al 16,75% (con 164 malati con sintomi gravi in corsia). Anche l'incidenza cumulativa ha raggiunto i 118 casi per 100mila abitanti, dopo aver superato da settimane ormai il limite di soglia dei 50 positivi, con la provincia di Reggio col dato più alto (180 contagi per 100mila abitanti). Il riscontro dell'aumento dei casi settimanali (tra il primo e il 7 dicembre) arriva dal report della Fondazione Gimbe che parla di «una performance in peggioramento del numero degli attualmente positivi per 100mila abitanti (293) in Calabria», evidenziando «un aumento dei nuovi casi (29,6%) rispetto alla settimana precedente. Sopra soglia di saturazione i posti letto in area medica (16%) e in terapia intensiva (11%) occupati da pazienti Covid». Le armi per frenare l'avanzata del Coronavirus sono quelle note: vaccini, distanza e mascherina. La campagna di profilassi ha ripreso i ritmi di maggio-giugno e anche nel giorno dell'Immacolata, le somministrazioni hanno confermato una buona performance con 7.256 dosi complessivamente registrate dalla Protezione civile calabrese. Le prime iniezioni sono state 1.001 mentre le dosi booster sono state in tutto 5.442. Il totale delle terze iniezioni in Calabria, invece, ha raggiunto il tetto delle 217.269. Servirà, adesso, ripartire dalle abitudini dimenticate e applicarsi con rigore nell'uso della mascherina anche all'aperto e nel rispetto della distanza sociale.