«Il porto di Gioia Tauro oltre il transhipment». Lo dice chiaro Domenico Vecchio, presidente di Confindustria reggina, chiamando «alle sue responsabilità e ai suoi compiti la classe politica nel risolvere tante annose questioni, tra cui quella della intermodalità, della viabilità e del collegamento con l’alta velocità. Inoltre, è di assoluta importanza il ruolo che nel sistema dei trasporti rivestono anche la realizzazione del Ponte sullo Stretto e la Statale 106», aggiunge Vecchio, sostenendo «la necessità di fare squadra fra noi associazioni di categoria e come Confindustria delle regioni meridionali per difendere il Sud». L’occasione è l'incontro tenutosi alla sala convegni dell’Ordine dei commercialisti di Gioia Tauro su “Le infrastrutture portuali e le zone industriali della città metropolitana di Reggio Calabria e della provincia di Vibo Valentia”. «Una sede scelta non a caso, ma ideale per rilanciare in uno spirito condiviso battaglie rispetto a questioni che ancora frenano lo sviluppo del nostro territorio», aggiunge Vecchio alla presenza di tanti imprenditori intervenuti sulla gestione del terminal di Gioia Tauro e sulle potenzialità ancora inespresse ed alla presenza ancora di Antonio Davide Testi, amministratore delegato di Mct. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio