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Paziente muore all’ospedale di Reggio Calabria. I familiari lo scoprono dopo due giorni

La triste storia di Rocco Chiodo, 79 anni di Pazzano, ricoverato a Locri e poi trasferito al Gom. Il fratello Omero ha presentato una denuncia alla Procura di Locri

Nella foto la cognata Caterina Murace e il Gom di Reggio

Non si può morire nell’indifferenza in una barella d’ospedale ed essere lasciato solo per due giorni nell’obitorio del Gom di Reggio Calabria. Questo è quanto capitato a Rocco Chiodo, 79 anni di Pazzano, che lo scorso martedì, a causa di un’embolia polmonare, è stato portato all’ospedale di Locri. Da lì, il trasferimento all’ospedale di Reggio Calabria, senza nessun avviso alla famiglia, dove si sono perse le sue tracce. A raccontare l’assurda vicenda, la cognata Caterina Murace: martedì l'embolia polmonare, il trasporto a Locri e poi al Gom di Reggio: fino a sera la famiglia non ha avuto notizie da Reggio. E così per due giorni. Giovedì mattina il fratello del defunto, Omero, e il figlio partono per Reggio dove all’accettazione del Gom, dopo aver spiegato il caso, arriva un dottore e riferisce che «questo è morto da due giorni». Familiari inorriditi senza parole. Sporta denuncia alla Procura di Locri.

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