Esponenti dei Servizi segreti e uomini della ’Ndrangheta cooperarono per realizzare il finto attentato a Palazzo San Giorgio, quando un insospettabile - poco prima del rinvenimento di una carica di tritolo effettivamente avvenuto nella tarda serata del 6 ottobre 2004 - si introdusse nella Casa comunale di Reggio e piazzò un l'esplosivo, seppure non collegato ad alcun detonatore, per intimidire l'allora sindaco Giuseppe Scopelliti. A parlarne è il collaboratore di giustizia Antonino Parisi (messinese di Caronia, classe 1958) all'attuale procuratore aggiunto di Reggio, Giuseppe Lombardo. Dichiarazioni contenute in un verbale (di giugno 2013) destinato a confluire nella mole di documentazione aggiuntiva con la quale la Procura generale sta chiedendo la riapertura dell'istruttoria dibattimentale del processo «’Ndrangheta stragista», che riprenderà in Corte d'Appello il 19 gennaio per fare luce sugli attentati ai Carabinieri consumati nel Reggino a cavallo tra il 1993 e il 1994 consumati sull'asse Cosa nostra palermitana-’Ndrangheta reggina. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio