Reggio

Domenica 28 Aprile 2024

'Ndrangheta al Nord, la minaccia di Barbaro: "Ti ammazzo come un cane"

«L'ho presa e l’ho messa sul tavolo (l'arma, ndr) ... gli ho detto ... vedi che ti ammazzo ... come ai cani ti ammazzo ... e me ne sono andato». Così si esprimeva, intercettato, Rocco Barbaro, 30 anni, arrestato assieme al padre Antonio, 53 anni, nell’inchiesta della Gdf di Pavia e del pm della Dda milanese Gianluca Prisco, che oggi ha portato anche ad altre 11 misure cautelari e con al centro le storiche famiglie 'ndranghetiste originarie di Platì e radicatesi nel Nord Italia. Le accuse vanno dall’associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti alla detenzione e porto di armi fino ad una serie di episodi di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso. E in questo quadro si inseriscono le intercettazioni, con frasi intimidatorie, contenute nell’ordinanza di oltre 100 pagine firmata dal gip Raffaella Mascarino. Il 12 dicembre 2019, si legge, Rocco Barbaro si recò a casa di un persona per riscuotere «un credito» da 20mila euro su una "partita" di droga e «iniziava a suonare il clacson e chiamarlo a gran voce» e, dato che il debitore non scendeva perché "intimorito", con uno «stratagemma riusciva ad entrare nell’abitazione e lo minacciava e dopo aver poggiato la pistola sul tavolo, dicendo 'vedi non voglio arrivare a questo; ma tu mi stai portando a queste conseguenze; tu non devi rompere le scatole; vedi che ti ammazzo, come ai cani ti ammazzò». Nonostante la sua «formale incensuratezza», scrive il gip sulla posizione di Rocco Barbaro, «la pericolosità dell’indagato è emersa chiaramente nell’analisi della presente indagine» come "costante coadiutore del padre Antonio nella gestione del narcotraffico e nelle attività criminali ad esso strumentali (armi ed estorsioni)».

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