Reggio

Venerdì 22 Novembre 2024

Incendio al portone del comune di Platì. Il sindaco: "Movente 'ndranghetista"

«Non ci faremo intimorire da ignoti che tentano anche di danneggiare la dignità della nostra comunità. Il nostro compito è sostenere tutti i percorsi che pongono al centro la cittadinanza attiva e la tutela del diritto». Lo dichiara all’AGI il sindaco di Platì, Rosario Sergi, a 48 ore dall’ultima intimidazione, la terza, avvenuta ai danni dell’amministrazione comunale, commissariata nella storia ben quattro volte (nel 2006, 2009, 2012 e 2018) per infiltrazioni mafiose.

Tre intimidazioni

Nella notte a cavallo tra mercoledì e giovedì scorso ignoti hanno incendiato, usando liquido infiammabile, il portone d’ingresso del municipio, nel centro del paese aspromontano. Nei mesi scorsi si erano già registrati un danneggiamento agli spogliatoi del campetto dato alla parrocchia, e poi un sabotaggio, furto di gasolio, a un mezzo comunale di raccolta della spazzatura. Ieri pomeriggio il Prefetto di Reggio Calabria, Massimo Mariani, ha convocato Sergi a margine del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica con la presenza dei sindaci facenti funzione di Città Metropolitana, Carmelo Versace, e del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti. Sergi ha incassato la solidarietà del prefetto che ha assicurato la vicinanza incondizionata di tutte le istituzioni dello Stato» e dei due sindaci. Vicinanza alla comunità platiese è stata espressa anche da più parti politiche, dalla sottosegretaria per il Sud e la Coesione territoriale Dalila Nesci al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. Il presidente del Consiglio comunale, Paolo Ferrara, riunirà d’urgenza nei prossimi giorni, in seduta straordinaria, il consesso civico. «Sarà un consiglio aperto» assicura il sindaco, rieletto nel 2016 a capo della lista civica «Liberi di Ricominciare».

Le indagini, il Sindaco: "Movente di natura 'ndranghetista"

«Fortunatamente - commenta Sergi - l’incendio non si è propagato all’interno, nell’androne c'era materiale fortemente infiammabile». Il primo cittadino si trincera dietro a un «non posso rispondere» in merito alle indagini in corso condotte dai Carabinieri alla domanda se fuori dall’edificio o in zona fossero installate videocamere di sorveglianza. Quanto al movente, di probabile natura 'ndranghetista, Sergi invece non ha dubbi: «La nostra amministrazione si sta distinguendo fin dall’insediamento perchè persegue l’obiettivo primario di amministrare nella piena legalità e trasparenza, questi atti non ci faranno indietreggiare di nessun passo anzi resteremo coesi per proseguire l’attività amministrativa nel rispetto dei programmi che ci siamo posti». «Stiamo cercando - spiega - di riammodernare il modo di fare amministrazione, i cambiamenti ci sono stati, naturalmente tranne su alcune tematiche non vedremo i frutti nel breve periodo ma abbiamo intrapreso un percorso virtuoso che va a innescare cambiamenti. Stiamo mettendo ordine rispetto alla nostra visione di amministrare, sia all’interno che all’esterno, anche nel rapporto coi residenti sotto il profilo delle imposte e più in generale dei diritti e doveri dei cittadini». L’amministrazione Sergi si è insediata dopo il quarto scioglimento del Comune di Platì e pertanto ha trovato anche in tal senso un lavoro già tracciato dalla commissione straordinaria. Secondo Sergi, però, la presenza costante dell’amministrazione comunale è un valore aggiunto: «Rispetto all’attività tributaria abbiamo trovato una situazione che sicuramente va migliorata perchè la presenza della commissione non era una presenza quotidiana, la nostra presenza costante fa emergere situazioni che magari per questioni squisitamente di presenza temporale da parte dei commissari non emergevano. Loro erano tre, noi siamo dodici più il sindaco, l’attività che si va a sviluppare, col contributo sia della maggioranza che della minoranza, è diversa. Non mi sento di sovrapporre - sostiene Sergi - le due gestioni; una è prettamente amministrativa composta da 3 funzionari, l’altra spazia anche su una visione politica di sviluppo del territorio che coinvolge molte più persone. Sono due visioni diverse e due modi di amministrare diversi».

I fronti caldi: tributi e rifiuti

«Con la raccolta tributi - afferma Sergi soddisfatto -solo in un anno abbiamo quasi raddoppiato le entrate della Tari, sono migliorati tantissimo i servizi. Quando ci siamo insediati abbiamo raccolto dalla strada circa 15 tonnellate di spazzatura tutte accumulate in una discarica a cielo aperto in un punto del paese. In poco più di un anno abbiamo avviato la raccolta differenziata, abbiamo già superato il primo step del 25% per iniziare ad avere un ritorno economico, i cittadini hanno molto apprezzato questo servizio». Sergi vorrebbe superare anche i limiti demografici del paese: «L'età media è di 36-39 anni, abbiamo una popolazione abbastanza giovane, ma il nostro limite è una capacità di ritenzione dei giovani molto bassa. Le famiglie si impegnano a crescere i figli e poi i nostri giovani vanno via. Dopo l’alluvione del '51 abbiamo perso tantissima popolazione con l’emigrazione». Qualche giorno fa è stata conferita la nazionalità italiana a Giuliana Grilli Soledad, 30 anni, di Buenos Aires, che ha abbandonato l’Argentina ed è giunta a Platì, dove vorrebbe vivere. «Ci ha riempito di gioia - ricorda Sergi - i suoi avi erano di Platì e sono emigrati in Argentina ma le hanno trasmesso i valori sani di Platì, quel giorno è stata un’emozione indescrivibile».  

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