Il decreto ministeriale è chiaro e non si presta a interpretazioni equivoche: “Per l'esercizio di ciascuna delle professioni sanitarie in qualunque forma giuridica svolto, è necessaria l'iscrizione al rispettivo albo professionale”. Nel 2018 il Ministero ha disciplinato diversi aspetti legate alle professioni attraverso dei decreti e per fugare ogni possibile dubbio chiarisce che “L'iscrizione all'albo professionale è obbligatoria anche per i pubblici dipendenti”. Una normativa entrata in vigore da anni che si è tradotta oggi in una raffica di sospensioni e in alcuni casi anche di risoluzioni del rapporto di lavoro per i dipendenti dell'Azienda sanitaria provinciale. Come si legge nei provvedimenti: «I vertici dell'Ordine provinciale dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione ha comunicato all'Asp la mancata iscrizione all'albo da parte di alcuni professionisti». Situazione che configura la fattispecie di esercizio abusivo della professione, così come recita il codice penale, così come si legge nei provvedimenti adottati dall’Azienda. Stesso scenario che si profila anche per altri profili come quello del collaboratore professionale di riabilitazione e del collaboratore tecnico del laboratorio di analisi. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio