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Reggio, disordini all'interno del carcere di San Pietro sedati dalla polizia penitenziaria

Il sindacato tesse le lodi degli agenti ma pone l'accento sulla necessità di potenziare l'organico

Disordini sono scoppiati ieri pomeriggio all’interno del carcere San Pietro di Reggio Calabria e sono stati contenuti dalla Polizia penitenziaria «nonostante la gravissima carenza negli organici e le insostenibili condizioni di servizio». Lo afferma il segretario regionale dell’Osapp Maurizio Policaro. «Un detenuto di origini napoletane. A.P. - riferisce Policaro in una nota - appartenente, presumibilmente, alla criminalità organizzata e ristretto nella sezione denominata AS3, già noto per aver tentato di uccidere un altro detenuto all’interno di un altro carcere esplodendo alcuni colpi d’arma da fuoco, ha dato origine all’ennesima protesta mettendo a repentaglio l’ordine e la sicurezza dell’istituto. Già nei giorni scorsi il soggetto aveva attuato comportamenti simili e nel pomeriggio di ieri la situazione si è aggravata in quanto nelle proteste inscenate ha coinvolto anche la restante popolazione detenuta. L’evento critico poteva concretizzarsi in maniera estremamente pericolosa per l’esiguità di personale e solo il senso di responsabilità e appartenenza, con l’ausilio di un consistente numero di unità di Polizia penitenziaria, si e riusciti a riportare il reparto in sicurezza». «Cos'altro dove accadere - afferma Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto Osapp - affinché il Governo faccia priorità del sistema penitenziario con annunci e atti concreti e tangibili. Ormai i continui eventi critici stanno facendo precipitare i nostri penitenziari ai livelli di quasi mezzo secolo fa. Le carceri ormai sono fuori controllo a dispetto del diuturno sacrificio delle donne e degli uomini del Corpo di polizia penitenziaria, i quali pagano sulla loro pelle gli anni di abbandono della politica e il pressapochismo dei governi, ivi compreso quello attualmente in carica. Ci aspettiamo dalla politica e da tutte le articolazioni di governo immediati e non più rinviabili riforme e interventi in linea al ruolo e i compiti della Polizia penitenziaria. Al ministro Cartabia, al capo Dap Petralia chiediamo soluzioni immediate che possono alleviare gli eccessivi carichi di lavoro attraverso una maggiore organizzazione e ampliamento degli organici».

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