Accademia di Belle Arti e Conservatorio Cilea. Due enti senza direttori e con procedure in un caso partite all’improvviso dopo il “licenziamento” del vertice e nell’altro giacenti da due anni. Protagonisti principali sono i Tribunali. In particolare quello amministrativo.
È il caso da ultimo del Conservatorio. Qui tutto parte a novembre quando il direttore in carica, Maria Grande, non viene prorogato. Dal Ministero dell’Università e della Ricerca si chiede di valutare se persistono le condizioni per il mantenimento in servizio sulla base di una diversa interpretazione secondo la quale il trattenimento in servizio dopo i 67 dei dirigenti scolastici non vale per i direttori dei conservatori. Un vero colpo. Tutto va a finire nel modo più drastico perché il cda si è riunito il 18 e 19 novembre e ha deliberato di accogliere accolto le obiezioni (o per meglio dire consigli di revisione) e il 22 novembre e è stato notificato provvedimento di mancata proroga del contratto di direttore. Pronti via e si parte per le elezioni. Arrivano cinque candidtature per il posto ma due vengono respinte. Il professore Andrea Francesco Calabrese non viene ammesso a ovviamente fa ricorso.
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