Si è concluso dopo oltre 20 anni dall’avvio delle indagini il procedimento in danno degli ingegneri Gianni, Enzo e Mario Scambia per bancarotta fraudolenta relativa al fallimento di alcune società del Gruppo Scambia. Il tutto ha avuto inizio dalla famigerata operazione “Pivot” promossa nel 1996 dalla Dda sulla Basket Viola con numerose imputazioni per gravi reati, tra i quali quello di concorso in associazione mafiosa. Da quell’allucinante vicenda, nella quale non è stata accertata alcuna ipotesi delittuosa in ordine ai reati di mafia, è derivata improvvisa l’automatica revoca di tutti gli affidamenti operata improvvisamente dalle banche. Da qui il conseguente concordato preventivo della Jonica Appalti respinto nel 2001 con il passivo della società forzatamente gravato per i due terzi degli importi dai crediti pretesi dalle banche (compresi quelli delle società controllate), risultati poi inesistenti in quanto illegittimamente determinati in manifesta violazione della normativa di settore, per come in parte accertato in corso di giudizio fallimentare. Tale situazione, però, comportò il contestuale fallimento della società Jonica Appalti, che quale capogruppo ha poi provocato a cascata quelli delle altre società controllate del gruppo. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Reggio