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Siderno, il clan Commisso e la politica: «Decise per l’elezione di Fuda»

L’ex sindaco a processo per concorso esterno

Il tribunale di Locri

Un quadro a tinte fosche sulle mire politiche del clan Commisso di Siderno è stato tracciato dal vice questore Fabio Amore nel corso del processo che vede imputato l’ex senatore e ex sindaco Pietro Fuda con la pesante accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Davanti al Tribunale di Locri in composizione collegiale sono chiamati a comparire anche Giuseppe Figliomeni, Antonio Commisso (cl. 56) alias “u bucatu” e Cosimo Commisso (cl. 69) ai quali la Dda reggina contesta il reato di concorso in corruzione elettorale aggravata con le finalità di agevolare l’attività della cosca Commisso, nonché Domenico Cerisano che risponde di minaccia a pubblico ufficiale aggravato. L’udienza ha ruotato intorno l’informativa redatta dalla Squadra Mobile, Sco, unità di Siderno, del settembre 2017, che si sviluppa dall’indagine “Acero Krupy”, all’interno della quale gli investigatori hanno carpito dal contenuto di alcune intercettazioni che le ‘ndrine di Siderno stavano mirando a ottenere un’investitura e quindi l’elezione di persone a loro gradite alla guida dell’Amministrazione comunale cittadina.

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